Ancora una formazione cameristica, il Trio Metamorphosi, arricchisce la variegata programmazione sinfonica del Teatro Massimo Bellini. Composto dal violinista Mauro Loguercio e dai fratelli Francesco e Angelo Pepicelli, rispettivamente violoncellista e pianista, è uno tra i più qualificati ensemble della scena musicale italiana, ospite della Philharmonie di Berlino come della Scala di Milano, della Suntory Hall di Tokyo come della Carnegie Hall di New York. Deve il suo nome all’incessante capacità di adattarsi a repertori sempre nuovi, al desiderio di mutare, in continuo rinnovamento, in occasione di ogni nuova esibizione, e vanta prestigiose collaborazioni con artisti del calibro di Nikita Magaloff, Maria João Pires, Antonio Meneses e Monica Bacelli. Il Trio Metamorphosi dal 2015 figura nel catalogo della casa discografica DECCA, per la quale ha già inciso l’integrale dei trii con pianoforte di Schumann e una raccolta di Lieder scozzesi di Haydn e Beethoven.
Proprio Schumann sarà al centro della locandina impaginata per il concerto etneo, poiché del musicista tedesco verrà eseguito il celeberrimo Trio in sol minore, op. 110, composto nell’autunno del 1851 e tenuto a battesimo nella primavera dell’anno successivo a Lipsia: al pianoforte sedeva Clara Wieck, moglie del compositore oltre che raffinata compositrice, capace di esaltare l’originalità «selvaggia», potentemente romantica, del componimento. A questa pagina della maturità schumanniana, in apertura del concerto, ne sarà accostata una giovanile di Ludwig van Beethoven, il secondo dei tre Trii dell’op. 1, in sol maggiore.