Successo oltre ogni previsione per la prima edizione di “Bellini Renaissance”: il plauso del presidente della Regione Nello Musumeci nel segno dell’etica della responsabilità

Successo oltre ogni previsione per la prima edizione di “Bellini Renaissance”: il plauso del presidente della Regione Nello Musumeci nel segno dell’etica della responsabilità

Successo oltre ogni previsione per la prima edizione di “Bellini Renaissance”:
il plauso del presidente della Regione Nello Musumeci nel segno dell’etica della responsabilità. 

Sold out e standing ovation anche per il gala lirico finale a Villa Bellini

CATANIA – Una presenza a sorpresa, e perciò ancora più gradita, quella del presidente della Regione Nello Musumeci, intervenuto alla Villa Bellini per il gran gala conclusivo della prima edizione di “Bellini Renaissance”, manifestazione internazionale in onore del Cigno catanese, inserita tra i grandi eventi promossi dalla Regione Siciliana-Assessorato al turismo, sport e spettacolo. Un’iniziativa di ampio respiro di cui il Teatro Massimo Bellini è stato ed è il principale attuatore, con risultati straordinari in termini di qualità e presenze.
Rinunciando solo per pochi minuti alla mascherina d’ordinanza prescritta in pandemia, Musumeci ha salutato la platea guadagnando l’ampio palcoscenico da cui era possibile dominare la confortante vista del “tutto esaurito”, ovvero mille spettatori, numero massimo della capienza consentita in tempi di Covid. Anche la serata finale della rassegna ha dunque fatto registrare un successo oltre ogni previsione, per condividere il quale il governatore ha voluto accanto a sé l’assessore regionale al ramo Manlio Messina, il commissario straordinario del teatro Daniela Lo Cascio e il sovrintendente Giovanni Cultrera.
«Poco più di un anno fa – ha sottolineato Musumeci nel suo incisivo, applaudito intervento, introdotto dalla giornalista Caterina Andò – il Teatro Massimo Bellini era in piena crisi finanziaria e gestionale. Il governo regionale che ho l’onore di presiedere si è impegnato ad intervenire su entrambi i fronti, in nome di un’etica della responsabilità che ritengo sia doveroso applicare anche e soprattutto nel sostegno alla cultura, intesa come espressione alta del vivere civile. L’arte o, meglio, quella che in una parola chiamiamo Estetica, per essere veramente tale, deve infatti coincidere con l’Etica, dimensione necessaria al di fuori della quale non può esistere la Bellezza. È nel segno di questi valori che oggi l’ente lirico etneo ha riconquistato e ampliato il proprio pubblico, portando avanti un serio progetto di rilancio. Un impegno che non si è fermato nemmeno davanti all’emergenza sanitaria che, lo voglio ricordare, continua ad obbligare tutti al rispetto delle regole di sicurezza e distanziamento sociale. In quest’ottica di oculata e virtuosa ripartenza, il Massimo catanese è pure capofila nella concreta realizzazione di questa “Bellini Renaissance”, sostenuta dalla mia giunta e promossa dall’assessorato guidato da Manlio Messina, al quale va il mio riconoscimento per un progetto che vede nell’autore di Norma un emblematico viatico di turismo culturale. Vincenzo Bellini come ambasciatore della Sicilia nel mondo: una visione già adottata dal sottoscritto fin dai tempi del doppio mandato alla presidenza della Provincia. Mi congratulo del pari con Daniela Lo Cascio che, nella doppia veste di commissario straordinario del Teatro e dirigente a tempo pieno del Dipartimento regionale del Turismo, ha operato al meglio sia per la rinascita di un tempio della lirica che per il felice esordio di “Bellini Renaissance”. Altrettanto importante ritengo sia evidenziare il radicale cambio di rotta e gli obiettivi raggiunti, in pochi mesi e in una situazione tanto difficile, dal sovrintendente Giovanni Cultrera; a lui va perciò il mio plauso per il lavoro fin qui svolto quale operatore culturale e musicista di chiara fama, per i suoi alti meriti a capo di un’istituzione la cui sorte mi è da sempre molto cara e per la cui salute continuerò ad adoperarmi, confermando la mia vicinanza ai lavoratori tutti. Un sentito ringraziamento va altresì al Comune che ha ospitato il Bellini nell’ambito di Catania Summer Fest».
Da sottolineare, infatti, che la sinergia stretta con l’amministrazione comunale, retta prima da Salvo Pogliese, poi in continuità dal vicesindaco Roberto Bonaccorsi, ha consentito – dopo un quarto di secolo – il ritorno dell’ente lirico etneo alla Villa Bellini, obiettivo che ha visto in prima linea l’assessore comunale alla cultura e turismo Barbara Mirabella, nel meritorio intento di aprire alla musica colta il Fest cittadino.
A gratificazione dell’operazione “Bellini Renaissance”, una standing ovation finale ha suggellato una soirée musicale da ricordare, in cui – insieme all’Orchestra e al Coro (quest’ultimo istruito da Luigi Petrozziello) – hanno brillato il soprano Desirée Rancatore, il mezzosoprano Laura Polverelli, il tenore Shalva Mukeria e il baritono Carmelo Corrado Caruso, artisti che hanno calcato i maggiori palcoscenici del mondo, dalla Scala al Met. Sul podio, a fare la differenza, era la bacchetta di Sergio Alapont, tra i più quotati direttori d’orchestra della sua generazione.
Viva è, più in generale, la soddisfazione del Teatro Bellini per una stagione estiva itinerante in cui il sold out è stato di casa. E il bilancio risulta ancor più positivo se si considera che è frutto di un autentico tour de force: venticinque serate in poco più di due mesi, in pratica un concerto ogni due giorni. Gli appassionati hanno seguito con entusiasmo questo calendario senza soluzione di continuità, impaginato con sapiente raffinatezza dal direttore artistico Fabrizio Maria Carminati. Una serrata sequenza in cui il cartellone “Bellezza, Belcanto, Bellini”, programmato en plein air dal Teatro, s’intrecciava appunto con gli appuntamenti di “Bellini Renaisance”, inaugurati la vigilia di Ferragosto nella straordinaria cornice del Teatro Antico di Taormina, con il gran gala diretto da Carminati. E poi proseguito a Catania con l’altro gran gala del 29 agosto alla Villa, sul podio ancora da Carminati, guest star il celeberrimo baritono Leo Nucci, che ha ricevuto il Premio alla carriera Teatro Massimo Bellini, assegnato dall’ente insieme alla Regione Siciliana e al Comune di Catania. Il 15 settembre il Teatro aveva già ospitato il prestigioso Bellini d’Oro, conferito alla memoria ad Antonio Maugeri, fondatore del premio, e al grande tenore Marcello Giordani; mentre il 24 settembre, giorno successivo all’anniversario della morte del compositore, alla Villa è stata eseguita la Messa di Requiem per soli, coro e orchestra che Donizetti dedicò al collega prematuramente scomparso. Un’appendice è annunciata per il 3 novembre, giorno natale del musicista, con il concerto che sarà tenuto al Bellini dall’Orchestra Sinfonica Siciliana.
Un’estate da record, dunque, per il Massimo, che nonostante le restrizioni del post lockdown, ha fatto registrare il pienone persino nei siti all’aperto di maggiori dimensioni: si pensi appunto alla cavea classica torinese o al giardino comunale di Catania, laddove le foltissime presenze hanno di gran lunga superato quelle dei disertati concerti rock. Una risposta che è di ottimo auspicio per l’imminente avvio della programmazione autunnale, tanto più se paragonata alla chiusura, fino a tutto il dicembre 2020, dichiarata da un colosso come il Met di New York, che ha annullato la stagione in corso nonostante vanti finanziamenti per oltre 340 milioni di dollari, circa venti volte in più rispetto agli emolumenti devoluti al Bellini.