Sette recite dal 17 al 22 dicembre per la stagione di opere e balletti
Continua la progressione trionfale della stagione di opere e balletti del Teatro Massimo Bellini. Dopo il tutto esaurito delle recite della Bohème pucciniana, anche Lo Schiaccianoci – titolo natalizio per eccellenza, esaltato dalla straordinaria partitura di Čajkovskji – è sold out già da settimane.
La produzione è quella realizzata dal prestigioso Balletto di Milano diretto da Carlo Pesta. Federico Veratti firma le coreografie del balletto in due atti e tre quadri, liberamente ispirato al racconto di Hoffmann. L’Orchestra del Teatro Massimo Bellini è guidata da Gianmario Cavallaro, direttore musicale stabile del Balletto di Milano. La ripresa coreografica è a cura di Agnese Omodei Salè e Alessandro Orlando; la scenografia di Marco Pesta.
Tra gli interpreti principali, si alterneranno Alessandro Orlando e Alberto Viggiano nel ruolo di Drosselmeyer, Annarita Maestri e Carlotta De Mattei in quello della Fata Confetto, Etienne Poletti ed Emanuel Ippolito in quello del Principe. Nelle vesti di Clara si saranno il cambio le citate Carlotta De Mattei e Annarita Maestri; lo stesso faranno Emanuel Ippolito ed Etienne Poletti per il personaggio dello Schiaccianoci.
L’ambientazione anni ’20, con i suoi colori vivaci negli arredi e gli elegantissimi costumi sempre in stile, conducono immediatamente nel clima del balletto natalizio per eccellenza che ha fatto sognare intere generazioni.
La versione del Balletto di Milano nulla toglie alla magia della fiaba originale poiché in questo Schiaccianoci c’è tutto quanto il pubblico si aspetta: dall’albero di Natale ricco di addobbi alla nevicata, dall’allestimento e costumi importanti alle scarpette da punta, con un pizzico di innovazione.
Una lettura brillante e ricca di verve realizzato con gli occhi e il gusto di oggi. Grande importanza è stata riservata alla caratterizzazione dei personaggi che animano la scena e il divertente primo atto scorre tra le danze dei genitori, quelle di bambini vivacissimi e inaspettate gag tra il dispettosissimo Fritz e un eccentrico Drosselmeyer.
Gli insoliti costumi di topi e soldatini nella consueta battaglia e un paesaggio innevato dal sapore impressionista, per la sempre attesa danza dei candidi fiocchi di neve, infondono un’originalità particolarmente apprezzata. Il secondo atto, dopo il divertissement con le sue belle danze e l’esplosione di gioia e colori del “Valzer dei fiori”, culmina nel celebre pas de deux ricco di virtuosismi, in cui si mettono in luce le eccezionali caratteristiche tecniche ed artistiche dei protagonisti. La trama è nota. È la Vigilia di Natale e il benestante borgomastro di Norimberga ha allestito una festa per i suoi amici e i loro figli. Tra gli invitati c’è il precettore Drosselmeyer, che porta cadeau per tutti.
Alla famiglia dona un quadro impressionista, mentre alla piccola Clara, figlia del borgomastro e sua prediletta, regala un coloratissimo soldatino schiaccianoci. Fritz, fratello della bambina, per dispetto rompe subito il giocattolo.
Drosselmeyer interviene aggiustandolo e sgridando il bambino. Dopo giochi di prestigio e danze, gli invitati si ritirano e Clara si addormenta vicino all’albero di Natale con il suo schiaccianoci tra le braccia. Inizia a sognare: è mezzanotte e tutto intorno a lei sembra crescere.
Compaiono dei topi condotti da Re Topo che cercano di assalirla. Clara tenta di scacciarli e in suo soccorso arrivano dei soldatini guidati dallo Schiaccianoci.
Alla fine della battaglia, che lo vede vittorioso, arriva anche Drosselmeyer che lo trasforma in un Principe. Poi invita lui e Clara a seguirlo nel quadro donato alla famiglia: un paesaggio innevato li accoglie.
Nel loro viaggio Clara, il Principe e il precettore sono accolti dalla Fata Confetto.
Drosselmeyer ricorda la vittoria sul Re dei Topi e introduce i festeggiamenti. Spagnoli, arabi, russi, cinesi si esibiscono e anche i fiori prendono vita danzando con gioia.
La Fata Confetto e il Principe intrecciano un delicato passo a due, ma nel tripudio della festa il sogno svanisce. Clara si risveglia con il suo Schiaccianoci tra le braccia e il ricordo di una notte speciale.
La musica che inneggia al tempo di Natale è dunque la proposta del Teatro Massimo Bellini di Catania per le Festività, le prime della ripresa postpandemica. Otre a Lo Schiaccianoci, ricordiamo domenica 18 dicembre alle ore 20, ad ingresso libero, nella Chiesa di Santa Maria di Gesù, il concerto che vedrà protagonista il Coro del Bellini, diretto dal maestro Luigi Petrozziello.
La programmazione natalizia si concluderà il primo gennaio con il tradizionale Concerto di Capodanno, affidato all’autorevole direzione di Eckehard Stier, alla testa dell’Orchestra e del Coro del teatro, quest’ultimo sempre istruito da Luigi Petrozziello. La locandina trascorrerà dal valzer all’opera. Agli echi viennesi di Strauss padre e figlio, si alterneranno infatti alcune tra le piú celebri e amate pagine sinfoniche e corali. teatromassimobellini.it