Requiem per soli, coro e orchestra, K 626, di Wolfgang Amadeus Mozart

Requiem per soli, coro e orchestra, K 626, di Wolfgang Amadeus Mozart

Non si è ancora spenta l’eco del cordoglio del mondo della cultura musicale per la prematura scomparsa di Marcello Giordani, tenore originario di Augusta ma stella del firmamento lirico internazionale, che al Teatro Massimo Bellini ha consegnato alcune memorabili interpretazioni. Per questo l’ente lirico etneo – in tutte le sue componenti – ha deciso di tributargli un doveroso omaggio con un concerto sinfonico-corale fuori abbonamento (con ingresso libero fino a esaurimento dei posti), che prevede in locandina il Requiem in re minore di Wolfgang Amadeus Mozart, diretto da Carmen Failla.

Nato nel 1963, ha debuttato nel 1986, da subito imponendosi come uno dei più ricercati cantanti d’opera, acclamato dalla critica internazionale. La sua eccezionale versatilità gli ha permesso di coprire un vasto repertorio che va dal belcanto di Bellini, Donizetti e Rossini e il lirismo del repertorio operistico francese, fino alle opere di Puccini e Verdi e alle opere più rappresentative del Verismo, su tutte Cavalleria rusticana e Pagliacci. Ha debuttato al Teatro alla Scala di Milano come Rodolfo nella Bohème nel 1988, e al Metropolitan di New York nell’Elisir d’amore nel 1993. Di lui rimane una vastissima videografia, con ben cinque titoli (Manon Lescaut, Madama Butterfly, Turandot, Simon Boccanegra e La fanciulla del West) ripresi dal vivo al Metropolitan di New York.

In programma, per l’occasione, il Requiem per soli, coro e orchestra, K 626, di Wolfgang Amadeus Mozart, composto nell’ultimo scorcio del 1791 su commissione del conte Franz von Walsegg zu Stuppach. Rimasto incompiuto e ultimato da alcuni allievi, tra i quali Franz Xaver Süssmayr, il Requiem è opera leggendaria, considerata come una fosca premonizione della fine imminente del compositore tanto dalla letteratura teatrale (a partire dal ‘microdramma’ in versi Mozart e Salieri di Aleksandr Puškin, del 1830) come dalla più appassionante cinematografia mondiale (su tutti l’indimenticabile Amadeus di Miloš Forman). Tasselli, tutti altamente significativi, della ricezione di una partitura che al cataclisma del giudizio universale oppone l’attesa della salvezza dei giusti.

L’esecuzione del componimento mozartiano è affidato a un quartetto di giovanissimi solisti, colleghi delle più recenti fatiche di Marcello Giordani: il soprano Maria Luisa Lattante, il contralto Sabrina Messina, il tenore Enrico Terrone, e il basso Pierluigi Dilengite. A capo dell’Orchestra e del Coro del Teatro Massimo Bellini di Catania la bacchetta di Carmen Failla, che si è diplomata in Direzione d’orchestra con Donato Renzetti e perfezionata alla Chigiana di Siena con Bruno Bartoletti. Nota al pubblico catanese perché da un ventennio dirige gli eventi di beneficienza della Fon.Ca.Ne.Sa., è anche compositrice, autrice di balletti, musical, musiche di scena e da film. La compagine corale sarà diretta da Luigi Petrozziello.