È questo l’ambizioso obiettivo del secondo concerto sinfonico del cartellone del Teatro Massimo Bellini di Catania, che vedrà impegnata l’Orchestra, guidata dalla bacchetta tutta catanese di Francesco Di Mauro, in un programma tanto articolato quanto accattivante. La prima parte segna infatti il battesimo della Terza Sinfonia in re maggiore, op. 82, di Matteo Musumeci: un debutto lungamente atteso, visto che il componimento ha avuto una lunga genesi, principiata nell’estate del 2014, ed è stata già sopravanzata dalla Quarta in fa maggiore, op. 92, commissionata dall’Orchestra Sinfonica Siciliana ed eseguita per la prima volta a Palermo nell’inverno del 2017. Articolata in tre movimenti, la Terza riannoda percorsi tonali e temperie espressive condivisi con la Prima Sinfonia, ‘Stormy Time’, alternando improvvise effusioni melodiche e ostinati ritmici di stampo minimalista, citazioni d’autore – gli amatissimi Bach e Šostakovič – e raffinate ricerche timbriche, in una descrizione ora inquietante, ora più serena della narrazione musicale, per evocare «non gloria, ma gioia malinconica del vissuto», secondo la descrizione dell’autore. Salutata da Marco Tutino come «testimonianza di una modernità vera […] che si mostra al mondo con una fiducia, un sorriso, una libertà che sembrava perduta per sempre», la Sinfonia è «musica che respira, che unisce, che canta, che invita, e mai si mostra col cipiglio serioso e conflittuale che divide e respinge.»
Alla prima esecuzione assoluta di Musumeci farà seguito un omaggio al grande regista Federico Fellini, di cui ricorre il centenario della nascita, il 20 gennaio prossimo. Sarà, implicitamente, anche un omaggio a Nino Rota, suo fedele collaboratore e autore delle musiche dei più fortunati film, da Lo sceicco bianco (1952) fino a Il Casanova di Federico Fellini (1976). L’esito forse più alto dell’indimenticabile sodalizio artistico è dato da La strada, pellicola del 1954 che tre anni più tardi ottiene l’Oscar come miglior film straniero, e che nel 1966 diventerà un balletto, grazie a una felice intuizione del coreografo Mario Pistoni, dedicato al talento di Carla Fracci, vibrante Gelsomina. Dal balletto La strada Rota ricavò anche una Suite in sette movimenti, che in realtà non si limita ai passaggi più significativi dell’azione coreografica ma rielabora spezzoni di altre colonne sonore felliniane, da Il bidone a Giulietta degli spiriti, passando attraverso La dolce vita, oltre al tema d’amore di Rocco e i suoi fratelli, che nel frattempo aveva visto la luce con Luchino Visconti. Un caleidoscopico, magmatico tripudio al mondo del circo, che per questo riluce di preziosi tributi al Novecento di Leoncavallo e di Stravinskij, per raccontare la tormentata storia d’amore tra Gelsomina e Zampanò, insieme con la poetica figura del Matto.
Materia complessa, dunque, che verrà dipanata dall’Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania grazie alla direzione di Francesco Di Mauro. Già sovrintendente e direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, guest conductor dell’Orchestra Sinfonica Statale di Pazardžik e del Festival Lirico Città di Metaponto, della Krakow Philharmonic Orchestra e del Teatro dell’Opera di Danzica, attualmente è collaboratore alla direzione artistica della FOSS. Diplomato al Conservatorio di Parigi e allievo di János Fürst e Henri-Claude Fantapié, Philippe Capdenat e Robert Rudolf, è particolarmente attivo in ambito lirico e concertistico: ha diretto in tutto il mondo, riscuotendo ampi consensi anche negli Stati Uniti e in Giappone. Vanta un’intensa attività discografica con la registrazione di alcuni CD in prima assoluta, dedicati rispettivamente a Ghedini, Malipiero, Hovaness Whittman, Jacob, Donatoni e Dallapiccola.