Uno sguardo al passato, ma soprattutto uno al presente. La locandina del nuovo concerto sinfonico, previsto nella ricca programmazione del Teatro Massimo Bellini di Catania, si apre con la prima esecuzione assoluta di una nuova partitura di Giovanni Ferrauto, Persistenze di memoria. Catanese, allievo di Antonio Trombone, Teresa Procaccini e Giacomo Manzoni, Ferrauto – docente di Composizione all’Istituto Musicale “V. Bellini” di Catania – rivisita in musica alcuni luoghi della memoria, storica ma al tempo stesso personale: “Il giardino di pietra” – come Cesare Brandi – definì la città di Noto, in cui descrive «un deserto di luce, immobilità e meraviglia», l’immagine «abbagliante e solare di un pomeriggio estivo desolato fra quelle meravigliose pietre»; e “La menade iblea”, ispirato invece al barocco «violenco e carnale» di Ibla, in cui «asimmetrie ritmiche e quasi orgiastiche» raccontano di palazzi decorati in pietra, «di mascheroni deformi e demoni inquietanti». Una novità imbevuta di Sicilia, alla quale faranno da contraltare un omaggio ad Albert Franz Doppler, forse il più significativo autore di musica per flauto dell’Ottocento austriaco, del quale verrà eseguito il rarissimo Concerto in re minore per due flauti e orchestra; per chiudere con l’imponente Prima Sinfonia in do minore, op. 68, di Johannes Brahms, composta nell’arco di un ventennio ed eseguita per la prima volta a Karlsruhe il 4 novembre del 1876.
Un programma denso e articolato, che vedrà sul podio il gradito ritorno di Salvatore Percacciolo, ben noto al pubblico etneo soprattutto per il suo recente Don Giovanni mozartiano. Premio “Carlo Maria Giulini” della Scuola di Musica di Fiesole, diplomato con merito alla “Scuola dell’Opera italiana” di Bologna sotto la guida di Bruno Bartoletti, Donato Renzetti e Nicola Luisotti, vive a Berlino ma è attualmente direttore dell’Orchestra Sinfonica Giovanile di Palermo. Tra gli altri suoi impegni, giova ricordare almeno gli inviti di Lorin Maazel al Festival di Castleton, in Virginia, dove è stato conductor fellow.
Nel virtuosistico componimento di Doppler, infine, sarà possibile ascoltare Giovanni Roselli e Salvatore Vella, che dal 1989 ricoprono entrambi il ruolo di primo flauto nell’Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania. Accanto all’attività etnea, si tratta in entrambi i casi di blasonati virtuosi dello strumento, acclamati nelle loro collaborazioni, tra l’altro, con l’Orchestra della Scala di Milano, con la Filarmonica della Scala e con l’Accademia nazionale di S. Cecilia.