“Omaggio alle Candelore, reportage Sant’Agata 2022, due anni senza processione”

Presentazione e proiezione del documentario che il Comitato per la Festa di Sant’Agata, presieduto da Mariella Gennarino, ha affidato alla realizzazione del regista Salvatore Greco.

Intervengono: l’assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, Manlio Messina; il vicesindaco di Catania, Roberto Bonaccorsi; l’assessore alla Cultura del Comune di Catania,  Barbara Mirabella; il commissario straordinario del Teatro Massimo Bellini, Daniela Lo Cascio; il sovrintendente del Teatro Massimo Bellini, Giovanni Cultrera di Montesano; la presidente del Comitato per la Festa di Sant’Agata, Mariella Gennarino; il regista Salvatore Greco.

CATANIA – Per il secondo anno consecutivo la processione di Sant’Agata è stata a porte chiuse. È evidente la perdurante amarezza da parte dei referenti e portatori delle tredici Candelore, che già da due anni non possono uscire e vivere la Festa nei quartieri e lungo i percorsi delle varie giornate. Partendo da tali premesse,  il Comitato per le celebrazioni agatine – rappresentato dalla nuova presidente Mariella Gennarino – ha affidato a Salvatore Greco, autore e videomaker, la realizzazione del documentario “Omaggio alle Candelore. Reportage Sant’Agata 2022, due anni senza processione”, che vanta il patrocinio del Comune di Catania/Assessorato alla Cultura.

Il lavoro viene presentato e proiettato oggi, sabato 12 febbraio, nel foyer del Teatro Massimo Bellini. Intervengono: l’assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, Manlio Messina; il vicesindaco di Catania, Roberto Bonaccorsi; l’assessore alla Cultura del Comune di Catania,  Barbara Mirabella; il commissario straordinario del Teatro Massimo Bellini, Daniela Lo Cascio; il sovrintendente del Teatro Massimo Bellini, Giovanni Cultrera; la presidente del Comitato per la Festa di Sant’Agata, Mariella Gennarino; il regista Salvatore Greco.

Il docu-film nasce per raccontare articolati punti di vista, confluiti in altrettanti capitoli del reportage, che è indicativo scorrere in sequenza. A cominciare dalla configurazione della Festa di Sant’Agata rispetto al momento presente di contingenza pandemica. O l’amarezza dei devoti che non godono appieno la festa da due anni. Il dispiacere dei ragazzi e di tutta l’organizzazione animatori di ogni candelora. Il  ruolo della donna nella festa di Sant’Agata, una figura importante. E ancora: passato, presente e futuro della Festa, in cui emerge senz’altro la devozione. Esperienze dirette, il miracolo non solo come richiamo di fede. Folclore, sobrietà e riflessione. E le candelore che illuminano la strada di Sant’Agata.

Sul significato complessivo dell’operazione interviene Manlio Messina, assessore al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana:  “Tenere sempre alto il culto di Sant’Agata: questo è quello che sentiamo e dobbiamo fare.  Anche se, a causa della pandemia, il rito non è stato ancora restituito alla città. Iniziative come il documentario ‘Omaggio alle candelore’ evidenziano allora l’intramontabile devozione alla Patrona e l’urgenza  di ripristinare una tradizione che fa parte integrante della storia di Catania, con il corredo di valori e l’importante ricaduta che ha per il segmento del turismo religioso. Ringraziamo  dunque il Comitato per le celebrazioni agatine, presieduto con grande sensibilità da Mariella Gennarino, che con il patrocinio del Comune ha voluto presentare alla città l’emozionante reportage di Salvatore Greco.”

Sul rapporto viscerale che lega Catania alla Santuzza si sofferma, invece, Roberto Bonaccorsi, Vicesindaco di Catania: “L’amore della Città per la santa Patrona si fa persino più struggente in questa sorta di tempo sospeso. S’impone l’esigenza di tornare all’eccellenza di cui siamo capaci, evidenziata anche dai protagonisti reali di “Omaggio alle candelore”, documentario di cui siamo grati al Comitato per la Festa di Sant’Agata, guidato – ed è la prima volta – da una donna, Mariella Gennarino. Il Comune concede con convinzione il proprio patrocinio al reportage di Salvatore Greco. Ed è un appello da condividere quello lanciato dalle suggestive inquadrature del docu-film, laddove ci esortano a riprenderci una Festa che il mondo ci invidia e a vincere, nel nome di Agata, la  grande sfida di un’umanità che vuole rialzarsi e ricominciare”.

Osserva Barbara Mirabella, Assessore alla Cultura del Comune di Catania: “Un legame indissolubile unirà sempre Agata e il capoluogo etneo. E se pure è un frangente difficile quello che vede impegnate le istituzioni etnee, ad unirle è l’intento condiviso di rispettare il sentimento dei devoti e onorare il vessillo di una festa religiosa che da sempre attira il popolo cosmopolita dei fedeli. Siamo perciò grati al Comitato delle celebrazioni agatine per il documentario di Salvatore Greco, da cui giunge un messaggio forte e chiaro. È davanti a loro, i cittadini, che dobbiamo assumere l’impegno a riaffermare la caratura di una delle tre maggiori feste devozionali che ogni anno si celebrano al mondo, per tornare a fare di Catania uno dei più rilevanti poli e itinerari di turismo religioso.”

Come evidenzia il commissario straordinario del Teatro Massimo Bellini,  Daniela Lo Cascio: “Fede e cultura possono e devoto bastare per inneggiare alla Patrona, da due anni senza processione pubblica: siamo infatti consapevoli che in pandemia la Festa ha trovato altre vie, chiamando a raccolta musica e letteratura, arti figurative ma anche visive. Ed è bellissimo scoprire in quante forme Catania riesca comunque a glorificare Agata. In assenza, ma non di culto. Ogni scelta alternativa parla infatti di attesa e fiducia, come in questo reportage che racconta il “fermo” forzato delle candelore. Ringraziamo gli organizzatori che hanno voluto presentare la proiezione nel tempio etneo della lirica, che lo scorso 2 febbraio ha programmato il Concerto in onore di Sant’Agata. Il Teatro ha avuto così, ancora una volta, l’opportunità à di accostare due differenti ma emblematiche icone cittadine di risonanza planetaria, la Martire eroica e il sommo compositore Vincenzo Bellini, che tanto Le fu devoto”.

Secondo Giovanni Cutrera, sovrintendente del Teatro Massimo Bellini di Catania: “L’evento odierno si pone nel segno della continuità, dopo il Concerto in onore di Sant’Agata, che anche quest’anno – nonostante l’emergenza sanitaria – abbiamo immancabilmente inserito nel cartellone di un teatro che vuole vivere in connessione con il territorio e la sua storia. Siamo ora onorati di ospitare la presentazione di un docu-film mirato ad esaltare l’ala di protezione che la Protomartire stende sulla città. Il merito va al Comitato per la Festa agatina, che ha accolto il progetto di Salvatore  Greco. E significativo appare l’omaggio alle candelore, reso attraverso le testimonianze di chi la Festa se la carica – letteralmente – sulle spalle, con sacrificio e un pensiero dominante: tornare ad aggregare il fiume dei ‘devoti’ nel nome benedicente della Patrona.”

Vivo l’entusiasmo, alta la progettualità di Mariella Gennarino, presidente del Comitato per la Festa di Sant’Agata: “Un percorso meraviglioso, un vortice che ti prende, dal quale è impossibile uscire, dal quale non vuoi uscire: ecco quello che mi succede. Emozioni forti, descrivibili solo attraverso le parole di questi uomini: i presidenti, i portatori, che dimostrano il loro sentire per la Santa, attraverso il voto che da piccoli le rivolgono. Portare il cereo, spesso da generazioni. I Cerei, per me, sono arte in movimento che attraversa Catania, immersa in una folla talmente bella da sembrare surreale. Con le loro parole, attraverso i loro occhi, attraverso i loro gesti, noi del comitato, abbiamo percepito il sentimento che li lega alla Festa e cosa hanno provato in questi due anni, in cui è mancata la presenza di Agata. Per questi motivi, devo ringraziare Salvatore Greco per un documentario in cui tutta la bellezza della sicilianità – insita nei nostri dialetti, nelle nostre espressioni, nelle nostre tradizioni, nel nostro folklore – risulta un bene prezioso da far conoscere al mondo. Ringrazio il mio comitato, al quale mi lega una profonda amicizia e sinergia; noi ci metteremo il cuore per far sì che la festa sia la più bella di sempre. E speriamo di poterla far inserire nel circuito Unesco. Cittadini … Viva S Agata!”

La parola infine al regista e produttore Salvatore Greco: “Un film documentario come offerta a Sant’Agata. Il tema è la devozione limitata dalle restrizioni. Lo strumento sono i dialoghi. Ascoltare ogni esperienza, ogni contributo come valore di una tradizione ferma,  che non può agire. Mettere in campo la fede tradotta in arte; l’essere artista a prescindere da questa produzione. In questo sta la rivoluzione, ovvero il dialogo con l’impercettibile. Il documentario è volutamente senza contributi video, senza didascalie o immagini di repertorio della Festa. Questa scelta per dare spazio al racconto di ogni protagonista senza distrazioni. Scelgo di creare evocazione, ricordo o, ancora meglio, immaginazione.”

Del documentario vanno segnalati intanto i crediti: Salvatore Greco (ideazione, conduzione e regia), Francesco Caudullo (riprese), Egle Doria (voce narrante canto di Sant’Agata), Federica Alecci (backstage), Maria Giovanna Russo (edizione), Bernardo Perrone (assistente di produzione), Musa Azienda Agricola (catering). Musiche di Carmelo Salemi e Ketty Teriaca dall’album Anaktoron per gentile concessione Edizioni musicali Quarantanove Edizioni (Miliscani, Negheb, Rena Rossa, My Francis, Rossomalpelo, Sacre pietre, Geco mambo, Xiphonia). Produzione Salvatore Greco e altri in fase di definizione. E un ringraziamento va al  Comune di Catania/Assessorato Cultura per la collaborazione.

Protagonisti, in ordine di apparizione, sono: Giampiero Natoli, cereo Pescivendoli, Luca Stramondo, cereo Macellai, Nino Marchi, cereo Fiorai, Maurizio Sapuppo, cereo Rinoti, Francesco Cifalinò, cereo Pizzicagnoli, Orazio Riggio, cereo Monsignor Ventimiglia, Sebastiano Giuffrida, cereo Rinoti, Nunzio Stramondo, cereo Macellai, Michele Giuffrida. cereo Pizzicagnoli, Angelo Ravasco, cereo Fiorai, Orazio Nobile, cereo Rinoti, Michele Arcidiacono, cereo Panettieri, Giovanni Cimino, cereo Pescivendoli, Giuseppe Bucisca, cereo Rinoti, Giovanni Cimino, cereo Pescivendoli, Giuseppe Zuccaro, cereo Bettolieri.

Come sottolinea ancora  Salvatore Greco nelle sue note di regia: “La frase che evidenzio dal lavoro svolto è ‘una devozione espressa a modo proprio’. Sant’Agata è iper amata dai catanesi, è di tutti, per tutti. Mi è capitato più volte di inserire da devoto immagini di Sant’Agata in varie produzioni audiovisive, date soprattutto durante i festeggiamenti di febbraio. Questa è una realizzazione nuova, dedicata. Questa occasione è stata l’occasione. Nasce da un contatto con il nuovo Presidente del Comitato Festeggiamenti di Sant’Agata, Mariella Gennarino, che conosco da anni. Da alcuni dialoghi è nata l’idea di realizzare un sondaggio, lo stato dell’arte, dei portatori e referenti delle candelore in occasione delle restrizioni di convivialità in questi due anni.”

Da questa impostazione si è sviluppato un lavoro caratterizzato dal dialogo e dal confronto. Spiega ancora Greco: “La modalità è stata interessante perché abbiamo riunito, il 30 gennaio 2022, di mattina, ‘una festa nella festa’, gran parte delle loro rappresentanze nella Chiesa di San Nicolò l’Arena che è anche il museo delle Candelore Agatine. Tutti si sono ascoltati a vicenda, li ho ascoltati, li abbiamo ascoltati e attraverso questo film documentario saranno ascoltati. Abbiamo avuto modo di dialogare sul tema dell’astinenza da festeggiamenti pubblici, sul ruolo della donna e anche su libertà e dignità della Festa. La mia sintesi è che ho realizzato con low budget un documentario, da devoto a devoto e non solo, che scorre con attenzione e curiosità e che ci dà uno sguardo su diversi livelli di vocazione, attivismo e coinvolgimento. Sicuramente è visibile l’autentico e comune amore per la Santa Agata, una fede dimostrata in mille modi. Questa semplice considerazione determina la notorietà, il coinvolgimento della Festa di Sant’Agata: un sentimento allargato e condiviso, evidenziato dalla tradizione e da tutta la moltitudine della gente che la vive intensamente, a volte senza spiegarsi bene il perché. È fede.”