Accomunati dalla nascita nel penultimo decennio dell’Ottocento, i musicisti della “Generazione dell’Ottanta” – Franco Alfano e Ottorino Respighi, Ildebrando Pizzetti, Gian Francesco Malipiero e Alfredo Casella – furono gli artefici di un rinnovato interesse per la musica strumentale, tradizionalmente negletta nel Paese del melodramma durante i due secoli precedenti, nel periodo tra la Prima e la Seconda Guerra mondiale. A tre di loro (Casella, Pizzetti e Malipiero) è dedicato “Novecento italiano”, titolo del prossimo concerto del cartellone sinfonico del Teatro Massimo Bellini che – nelle due consuete repliche di sabato 28 aprile (ore 20,30), e di domenica 29 (ore 17,30) – si propone di accendere i riflettori su un drappello di musicisti animati da un fecondo atteggiamento sperimentale. Di Alfredo Casella sarà possibile ascoltare la Suite sinfonica per la commedia coreografica La giara, ispirata all’omonimo atto unico pirandelliano, composta su commissione dei Ballets Suédois di Rolf de Maré a partire dal rutilante progetto scenografico di Giorgio De Chirico. Sarà quindi la volta del rarissimo Concerto per arpa e orchestra classica di Ildebrando Pizzetti, omaggio al talento di Clelia Gatti Aldovrandi, mirabile punto di sintesi tra la ricerca di preziosi equilibri strumentali e l’urgenza del principio drammatico, sotteso alla partitura. Licenziata nel 1906, la Sinfonia del mare di Gian Francesco Malipiero è invece il secondo pannello di una più ampia trilogia d’impronta descrittiva, in cui l’artista rintraccia una compiuta «compensazione estetica di musica e poesia».
A scandagliare questo repertorio, impegnativo quanto accattivante, salirà sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo Bellini Salvatore Percacciolo, reduce dal recente successo nel Don Giovanni mozartiano, presentato nell’autunno scorso. Già Conductor Fellow al Festival di Castleton di Lorin Maazel, vincitore del Premio “Carlo Maria Giulini” della Scuola di musica di Fiesole, è particolarmente attivo in Italia come in Germania, anche come pianista e camerista. Lo coadiuvano nell’impresa la voce tenorile del palermitano Rosolino Claudio Cardile, giovane talento del Progetto “Fabbrica” del Teatro dell’Opera di Roma, che sarà impegnato a narrare la “Storia della fanciulla rapita dai pirati” nella Suite di Casella; e una presenza ben nota al pubblico etneo, quella di Giuseppina Vergine, da oltre un ventennio prima Arpa dell’Orchestra del Bellini, blasonata protagonista di innumerevoli produzioni con bacchette del calibro di Riccardo Muti, Georges Prêtre, Daniel Barenboim e Jurij Temirkanov.