La Settimana Santa

La Settimana Santa

La musica sacra di Haydn per celebrare la Passione e Morte di Cristo
nella Settimana Santa 

Sul podio torna J. David Jackson, l’esecuzione sarà arricchita dagli interventi degli studenti del liceo Cutelli

CATANIA – È interamente dedicato alla Passione e Morte di Cristo il programma impaginato anche quest’anno dal direttore artistico Francesco Nicolosi per celebrare la Settimana Santa nell’ambito della stagione concertistica del Teatro Massimo Bellini. Sarà l’occasione per una meditazione musicale altamente spirituale, tutta nel segno di Franz Joseph Haydn, formidabile testimonianza del fervore devozionale della Chiesa post-tridentina. L’appuntamento è per venerdì 30 marzo (ore 20.30) con replica sabato 31 marzo (ore 17.30).

Per l’occasione, ritorna sul palcoscenico del Bellini la bacchetta di J. David Jackson, acclamata dal pubblico catanese esattamente un anno or sono per una notevole edizione del monumentale Messiah di Händel. Mastro del Coro è Gea Garatti Ansini. L’Orchestra e il Coro del Teatro, unitamente a quattro giovanissimi solisti, saranno impegnati in due celeberrimi capolavori del sommo musicista austriaco: la Sinfonia n. 49 (“La passione”) e Musica instrumentale sopra le 7 ultime parole del nostro Redentore in Croce.L’esecuzione di quest’ultima sarà ulteriormente arricchita dalle riflessioni di un gruppo di allievi del Liceo Classico Statale “Mario Cutelli” di Catania, che hanno partecipato al Progetto di alternanza scuola-lavoro dal titolo “Dietro le quinte”. Dopo aver studiato e analizzato l’opera, gli studenti hanno ricavato dei testi liberamente tratti dalle suggestioni indotte dall’ascolto, instaurando un fervido dialogo tra la partitura tardo-settecentesca e una sensibilità squisitamente contemporanea.

Ma andiamo nei dettagli del programma. Ad aprire la locandina è la Sinfonia n. 49, scritta nella cupa tonalità di fa minore, definita “La passione”, al momento della pubblicazione, per il forte impatto drammatico che la connota. Eseguita per la prima volta nel 1768, appartiene al periodo in cui Haydn aveva assunto il ruolo di vice Kapellmeister alla corte del principe Paul Anton Esterházy, al castello di Eisenstadt, dove viveva in relativo isolamento ed era stato perciò «costretto a diventare originale», sperimentando nuove tendenze espressive. Per questa ragione il componimento è stato inscritto nel novero delle sinfonie del periodo “Sturm und Drang”, che segna un avvicinamento all’omonimo movimento estetico tedesco.

Risale invece al 1786 la Musica instrumentale sopra le 7 ultime parole del nostro Redentore in Croce ovvero Sette Sonate con una Introduzione e alla fine un Terremoto, composta su commissione di un anonimo canonico di Cadice per essere eseguita durante le celebrazioni del Venerdì Santo. Si tratta di uno degli oratori di maggior successo di Haydn, che per un intero decennio attende alla redazione di versioni alternative, dapprima per orchestra, quindi per quartetto d’archi, per pianoforte, e infine per coro e orchestra, su testo di un canonico di Passau: si articola in sette sonate in tempo lento, ciascuna delle quali costituisce una meditazione sulle ultime frasi pronunciate da Cristo sulla croce, precedute da un’Introduzione orchestrale e seguite da un Presto finale, volto a descrivere il terremoto che sconvolse il Calvario, come narrato dal Vangelo secondo Matteo.