La Mer di Debussy e Quadri di un’esposizione di Musorgski: due classici abbinati alla novità assoluta De 10h30 à 10h45 sur la Mer, commissionata dal Teatro Massimo Bellini a Joe Schittino per valorizzare i compositori siciliani

L’Orchestra sarà diretta da Antonino Fogliani

 

CATANIA –  Se La Mer di Debussy e Quadri di un’esposizione di Musorgskij sono pagine celeberrime del repertorio sinfonico, la scelta del Teatro Massimo Bellini di Catania è di abbinare ad esse la novità assoluta De 10h30 à 10h45 sur la Mer commissionata a Joe Schittino,  che verrà quindi proposta in prima esecuzione nell’ambito della stagione di concerw888ti che sta facendo registrare ripetuti sold out ed un considerevole aumento del pubblico giovane. L’ente liric catanese continua così nella lodevole politica di commissionare brani ad hoc ai compositori siciliani. L’Orchestra sarà diretta da Antonino Fogliani, bacchetta di chiara fama.  L’appuntamento  è per venerdì 19 maggio  (ore 20:30  turno A)  e sabato  20 maggio (ore 17:30 turno B).

Debussy iniziò La Mer, tre schizzi sinfonici per orchestra, nel 1903 in Francia e portò a termine la composizione nel 1905 durante un soggiorno a Eastbourne, sulla costa inglese della Manica. La prima venne eseguita  il 15 ottobre dello stesso anno a Parigi dall’Orchestre Lamoureux, direttore Camille Chevillard, e non ebbe fortuna  a causa della pessima  performance, ma ben presto La Mer è stata applaudita come uno dei capolavori del Secolo breve.

A questo creazione si accosta l’inedito di Schittino De 10h30 à 10h45 sur la Mer, étude symphonique d’après une blague célèbre (2022).  Il pezzo ha origine da una divertente battuta di Erik Satie (citata da Jean Morin nel suo Notes Légères – drôles d’histoire de la musique classique), che il compositore di Honfleur avrebbe indirizzato all’amico Debussy all’indomani della prima assoluta de La Mer (15 ottobre 1905): “Mon cher Claude, dans le mouvement intitulé ‘De l’aube à midi sur la mer’, il y a un moment que j’ai trouvé particulièrement fascinant… entre 10h30 et 10h45”. Prima ancora che musicale, dunque, il riferimento diretto della étude symphonique di Schittino è aneddotico: quasi raccogliendo una sfida e intendendo ricostruire con la fantasia questo misterioso, fantomatico quarto d’ora sul mare, il lavoro si pone come un “ponte” fra emotività e leggerezza, scherzo e monumentalità, parodia e sensazione, e soprattutto intende mediare, sul piano squisitamente musicale, le difficili personalità dei due amici (Debussy e Satie), legati, come si sa, da un rapporto complesso. Assecondando la necessità di un’ispirazione “trasversale”, ha interamente abbozzato la sua musica a bordo di una nave, la Costa Deliziosa, durante una crociera sui mari Adriatico ed Egeo nel novembre 2022, terminandone l’orchestrazione a Palazzo Crescimanno d’Albafiorita di Caltagirone. Il risultato è una composizione leggibile (e godibile) a più livelli: una quantità di riferimenti ritmici, esoterici e numerologici sono camuffati da un’orchestrazione brillante e spigolosa e in una magmatica forma-sonata in cui gli episodi principali sono legati dagli interventi del corno inglese; tonalità, atonalità, modalità, armonie quartali, cluster e triadi perfette convivono in consequenza e compresenza (come nel mare magnum degli antichi) e in cui il Tempo, riassunto nel titolo scherzoso, proviene direttamente dagli Orologi molli di Dalí.

Chiude il programma Modest Petrovič Musorgskij con  Quadri di un’esposizione, originariamente per pianoforte, che verranno proposti nella magistrale orchestrazione di Maurice Ravel. In questo lavoro dai caratteri russi e popolari,  Mussorgskij rompe con la tradizione romantica del pianoforte introducendo  innovazioni sperimentali che saranno adottate nel Novecento. Scritti in memoria del carissimo amico Viktor Hartmann, architetto russo morto a soli 39 anni, Quadri di un’esposizione s’ispirano alle tele dell’artista esposte a Pietroburgo dopo la scomparsa. Dieci brani descrivono la forza espressiva dei quadri; altri quattro, a tema unico con variazioni, sono le “promenades” che fanno da fil rouge per simulare il percorso  del visitatore.

Sul podio Antonino Fogliani, in atto direttore ospite principale alla Deutsche Oper am Rhein dal 2017 e Direttore musicale del Festival Rossini in Wildbad dal 2012, rapidamente emerso come uno dei musicisti più apprezzati della sua generazione a livello internazionale, grazie al  talento originale ed eclettico. Dopo il suo acclamato debutto al Rossini Opera Festival di Pesaro nel 2001, dove ha diretto Il viaggi1o a Reims, è salito sul podio dei più importanti teatri del mondo e di orchestre prestigiose (Teatro alla Scala, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro La Fenice di Venezia, Teatro Comunale di Bologna, Grand Théâtre de Genève, Bayerische S includono taatsoper, Opernhaus Zürich).
Ha inciso Ugo, Conte di Parigi di Donizetti; Il marito disperato di Cimarosa, Stabat Mater, Ciro in Babilonia, Mosè in Egitto, Semiramide, Guillaume Tell e Otello di Rossini; La sposa di Messina di Vaccaj, Lucia di Lammermoor e Maria Stuarda di Donizetti. Diplomato in Direzione d’orchestra presso il Conservatorio di Milano e in Pianoforte presso il Conservatorio di Bologna, Fogliani ha conseguito una laurea magistrale in Discipline della musica presso l’Università di studi Bologna. Si è specializzato presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena con Franco Donadoni, Ennio Morricone e Gianluigi Gelmetti. Nel 2018, il Presidente Sergio Mattarella gli ha conferito il titolo di Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.