Due stelle nel cielo del Teatro Greco di Siracusa. Saranno due autentiche celebrità del panorama lirico internazionale, il soprano Maria Grazia Schiavo e il mezzosoprano Josè Maria Lo Monaco, a brillare nel concerto dal titolo Il canto di Orfeo, prosecuzione ideale del cartellone dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa, dedicato alle presenze femminili nell’opera di Euripide. Sul palcoscenico l’Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania, guidata dalla bacchetta di Sergio Alapont.
Alle declinazioni musicali del mitico cantore della Tracia, descritto da Platone come da Virgilio, è indirizzato l’omaggio impaginato dall’ente lirico catanese, che prenderà le mosse da alcune pagine, le più celebri, da Orfeo ed Euridice, azione teatrale in tre atti di Christoph Willibald Gluck, su versi di Ranieri de’ Calzabigi, che nel 1762 inaugurò una riforma del melodramma, volta a riequilibrare il rapporto tra parole e musica. «Che farò senza Euridice», il lamento dello sposo quando – per la seconda volta – Euridice muore tra le sue braccia, conta tra i vertici dell’intera letteratura melodrammatica. Del capolavoro di Gluck, nella versione francese approntata da Hector Berlioz, fu interprete tanto entusiasta quanto rigoroso Franz Liszt, mentre era Kapellmeister del Teatro di Corte di Weimar. Per la ripresa del febbraio del 1854 il compositore e pianista ungherese scrisse ex novo due brani – un preludio e un postludio – da aggiungere alla partitura originale. Il primo di questi due componimenti sarebbe entrato a far parte del suo repertorio di poemi sinfonici con il nome di Orpheus, pubblicato due anni più tardi e dedicato – non casualmente – all’amata Carolyne zu Sayn-Wittgenstein.
La seconda parte del concerto è invece interamente consacrata a Vincenzo Bellini, Orfeo siculo, di cui verrà proposta una ricca, esauriente antologia, una festa del belcanto che si snoda dall’operaprima, Adelson e Salvini, fino al testamento spirituale dei Puritani. Rivivranno sul palcoscenico eroine folli e innamorate, animate da quel sentimento della com-passione – coltivato dal musicista catanese grazie all’ispirazione neoclassica dei libretti di Felice Romani – fino al vertice emotivo di «Mira, o Norma», autentico inno alla solidarietà femminile, intonato nel capolavoro.
Pagine tanto complesse quanto accattivanti saranno affidate al talento di due fuoriclasse. Napoletana, allieva – come Bellini – del Conservatorio di Napoli, Maria Grazia Schiavo ha debuttato nella Gatta Cenerentola di Roberto De Simone, ma è considerata interprete di riferimento della Traviata e di Lucia di Lammermoor in tutto il mondo. Al repertorio romantico ha da sempre associato la frequentazione di quello barocco e settecentesco, che ha affrontato con direttori del calibro di Riccardo Muti, William Christie, Fabio Biondi, Antonio Florio, Christophe Rousset, anche in incisioni discografiche salutate con entusiasmo dal pubblico e dalla critica.
Al suo fianco Josè Maria Lo Monaco, mezzosoprano catanese acclamata sulle scene liriche internazionali, indimenticabile Nelly – appena l’anno passato – nell’Adelson e Salvini allestito al Bellini di Catania. Rossiniana d’eccellenza – la sua Cenerentola è stata celebrata in tutto il mondo – è a suo agio in un repertorio straordinariamente ampio, che spazia da Monteverdi a Massenet. Dalla Scala di Milano al Colón di Buenos Aires, dal San Carlo di Napoli all’Opéra di Parigi all’Opera di Sidney, ha collaborato con direttori di rango, da Riccardo Muti ad Antonio Pappano, da Ottavio Dantone al compianto Alberto Zedda, suo maestro e mentore nell’interpretazione dei capolavori di Rossini.
Sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania salirà Sergio Alapont, che si è imposto all’attenzione internazionale come vincitore del Concorso internazionale per direttori d’orchestra di Granada. Attualmente è Resident Conductor della Suzhou Symphony Orchestra in Cina, Direttore artistico e Direttore principale dell’Orchestra Manuel de Falla, Direttore artistico del Benicassím Opera Festival, Direttore musicale dell’Orizzonti Festival in Toscana. Particolarmente versato nel repertorio operistico, è stato applaudito sulle scene di tutto il mondo, dal Maggio Musicale Fiorentino al Wexford Opera Festival, dal Teatro de Saõ Carlos di Lisbona al Palau de Les Arts di Valencia, ed è protagonista di incisioni per la RAI Radio Televisione Italiana, RTVE, Radio Televisione Spagnola, e RTÉ, in Irlanda.