L’uomo e il suo destino. Il controverso rapporto con il passato – quello mitico, dell’antica Grecia, e quello più recente, di una Germania politicamente frantumata – e l’inesauribile anelito all’armonia del divino sono al centro di Hyperion, romanzo epistolare di Friedrich Hölderlin, pubblicato nell’ultimo decennio del Settecento: da queste pagine prende le mosse Johannes Brahms per una delle sue pagine più luminose, il Canto del destino, per interrogarsi sulle sorti dell’uomo moderno, sull’esperienza del dolore, che ne causa il precipizio, ma anche sulla necessità di risorgere dalle ceneri per attingere all’assoluto. Con questa formidabile, visionaria partitura si apre l’ultimo concerto del cartellone sinfonico del Teatro Massimo Bellini, che vedrà impegnato il Coro e l’Orchestra diretti da Luigi Piovano.
L’intero programma, peraltro, gravita interamente tra Otto e Novecento. Al capolavoro brahmsiano farà seguito infatti uno sguardo al futuro, al primo numero del catalogo di Anton Webern, la Passacaglia eseguita per la prima volta nel 1908 nel corso di un concerto di allievi di Arnold Schönberg; mentre in chiusura di locandina, ulteriore approfondimento del percorso intrapreso nel corso degli ultimi concerti, figura la Quarta Sinfonia in re minore, op. 120, di Robert Schumann, mirabile sintesi della riflessione ottocentesca sul genere segnato da Beethoven. Si tratta, in realtà, del secondo componimento sinfonico del musicista renano, che qui si confronta con una struttura ciclica, visto che già nell’Introduzione viene presentato il materiale tematico, da cui scaturisce quello dei movimenti successivi.
Il fervido, appassionato slancio della Sinfonia di Schumann suggella un concerto che vedrà sul podio Luigi Piovano, primo violoncello solista dell’Orchestra dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia di Roma, particolarmente attivo sia come camerista, sia, nel corso dell’ultimo quindicennio, come direttore d’orchestra. Forte di prestigiose esperienze internazionali come di collaborazioni di alto profilo (da Luis Bacalov a Stefano Bollani, da Pietro De Maria a François-Joël Thiollier), attuale direttore musicale dell’Orchestra ICO della Magna Grecia di Taranto, Luigi Piovano conclude una stagione particolarmente fortunata, che l’ha visto debuttare, tra l’altro, con l’Orchestra di Padova e del Veneto e con l’Orchestra Sinfonica Siciliana.