Benvenuti al Nord. Soffia vento di tramontana al Teatro Massimo Bellini di Catania, con una locandina divisa in parti eguali tra la Norvegia e la Scozia, terre lontane perennemente immerse nelle brume di notti infinite e di personaggi mitologici. Inafferrabile Virgilio del lungo, frastagliato percorso sarà Peer Gynt, protagonista del poema drammatico di Henrik Ibsen, stella polare della letteratura norvegese: in apertura del concerto, la celeberrima prima Suite delle musiche di scena composte da Edvard Grieg darà l’abbrivio a una mirabolante cavalcata tra streghe e troll, diavoli e fanciulle «dagli occhi bassi e dalle trecce d’oro».
In prima esecuzione catanese viene quindi presentato il Concerto per violino e orchestra di Johan Halvorsen, appassionato tributo all’arte violinistica di Kathleen Parlow, che lo eseguì per la prima volta nel 1909. Pagina di traboccante lirismo, instaura un fecondo dialogo con gli altri concerti per violino e orchestra del periodo tardo-romantico – basti pensare a quelli di Brahms o Čajkovskij – a cominciare dalla lunga cadenza iniziale, gesto di folgorante virtuosismo che ricorda quello di Max Bruch. Debutta nella sala del Sada, come solista del brano, Birgitte Stærnes, direttore artistico dello Johan Halvorsen Music Festival di Drammen, in Norvegia, che suona un violino Lorenzo e Tomaso Carcassi del 1741.
La seconda parte del concerto è interamente dedicata a Felix Mendelssohn-Bartoldy, in un articolato excursus che dalla musica sacra (il Salmo 43 “Richte mich, Gott” e il corale “Verleih’ uns Frieden gnädiglich”) raggiunge le vette di un autentico capolavoro, la Terza Sinfonia in la minore, op. 56, “Scozzese”, quasi un diario del viaggio compiuto nel 1829 nella regione settentrionale del Regno Unito. Ultimata nel 1842 e dedicata alla Regina Vittoria, la partitura evoca le Highlands scozzesi come i luoghi legati alla sventurata regina Maria Stuarda, a cominciare dalla cappella in cui venne incoronata.
Pagina di straordinaria suggestione, vedrà il ritorno sul podio del direttore d’orchestra veneziano Francesco Ommassini, che il pubblico catanese ha già applaudito nel giugno dello scorso anno. Allievo di Donato Renzetti all’Accademia Pescarese, direttore musicale dell’Orchestra Filarmonia Veneta, è particolarmente versato nel repertorio operistico, che ha diretto sulle principali scene liriche.