𝑃𝑒𝑟𝑐ℎé 𝑡𝑎𝑟𝑑𝑎 𝑙𝑎 𝑙𝑢𝑛𝑎? 𝐹𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎 𝑝𝑎𝑙𝑙𝑖𝑑𝑎! 𝑀ó𝑠𝑡𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑖𝑛 𝑐𝑖𝑒𝑙𝑜! 𝑃𝑟𝑒𝑠𝑡𝑜! 𝑉𝑖𝑒𝑛𝑖! 𝑆𝑝𝑢𝑛𝑡𝑎! 𝑂 𝑡𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑚𝑜𝑧𝑧𝑎! 𝑂 𝑠𝑞𝑢𝑎𝑙𝑙𝑖𝑑𝑎! Nel video l’incantevole ed inaspettata coreografia delle voci bianche che si muovono per la sala reggendo delle “magiche lune” in mano, una suggestiva invocazione a Selene da parte della folla, pensata dalla regia di Alfonso Signorini per la...
È un’emozione dolce e coinvolgente quella che lega Cristin Arsenova al personaggio Liù, un debutto sognato sin dall’infanzia e che vede la luce nella Turandot di Puccini con regia di Alfonso Signorini in scena dal 12 al 20 gennaio al Teatro Massimo Bellini.
“Turandot” continua a incantare il pubblico del Teatro Massimo Bellini, strappando applausi a scena aperta, per un sold out totale all’altezza delle aspettative. La quarta parete è stata superata con entusiasmo, tra applausi e apprezzamenti nei momenti più toccanti fin dalla prima messinscena. Nel gran finale, ogni giorno, un tripudio di ovazioni abbraccia l’intero cast...
Marco Berti racconta il suo incontro con la partitura di Puccini: da ciò che ama di più al suo rapporto col finale, che da sempre divide il pubblico di appassionati. Fino alla preparazione dell’interpretazione di Calaf, protagonista maschile di questa grande fiaba diventata opera senza tempo.
Turandot è da sempre la mia opera preferita. Conoscevo bene questo ruolo, non vedevo l’ora di debuttarlo, avendolo sempre studiato. È stata una crescita molto lunga e credo che ora il personaggio sia maturo”
“Un cantante non smette mai di affrontare il proprio personaggio e di sfidare se stesso, ricercando sempre le giuste intenzioni ed il fraseggio migliore. Angelo Villari ci racconta, tra peso delle aspettative, significato e complessità tecnica, il suo rapporto con “Calaf” e con tutta l’opera “Turandot”, un’opera che sarà sempre nel suo cuore perché è...
Per Elisa Balbo la sua Liù è un’anima bella che rischiara l’oscurità, una donna pucciniana intrisa di sensibilità e di lirismo, che si contrappone a Turandot e alla sua fredda razionalità. Anche il soprano si apre al pubblico e racconta la sua prima volta a teatro, al Bellini e il suo rapporto con il personaggio.
Il ruolo del regista “che deve servire la musica e arricchire l’opera con le proprie suggestioni”, il fascino di Catania e del Teatro Bellini, il suo rapporto con la lirica. Questo è il pensiero di Alfonso Signorini, che firma la messinscena di “Turandot”, in scena al Teatro Massimo Bellini fino al 20 gennaio.
“Abbiamo tutti bisogno di fiaba nella vita!”. Esordisce così Daniela Schillaci e ci confida che ama il cambiamento di Turandot, “un personaggio difficilissimo da cantare e da interpretare”. Frequentando il Teatro Massimo Bellini fin da quando aveva pochi anni, il soprano catanese torna con grande amore sul palcoscenico del Bellini per il capolavoro pucciniano.
Ci sarà Eckehard Stier sul podio a dirigere l’orchestra e il cast di “Turandot”, in scena dal 12 gennaio, in replica fino al 20. Il finale di Berio lo entusiasma e ci confessa quanto sia importante mantenere il pieno controllo delle sue emozioni durante la direzione dell’opera, cosa alquanto difficile.
