Cresce l’attesa per l’inaugurazione della stagione concertistica 2020
Teatro Massimo Bellini: Gelmetti dirige la Nona di Beethoven
10 gennaio ore 20,30 – 11 gennaio ore 17.30
2020, ed è subito Beethoven. Appena iniziato il nuovo anno, il Teatro Massimo Bellini di Catania inaugura la stagione concertistica con un ineludibile e imperdibile tributo al sommo compositore tedesco di cui il mondo intero celebra il 250° anniversario della nascita, che cadrà il prossimo 16 dicembre. A livello globale tutto l’arco dei dodici mesi sarà perciò dedicato al catalogo di un autore di cui il Bellini esplora da anni la produzione, con particolare attenzione alle sinfonie e ai concerti per strumento solista e orchestra.
Per l’apertura del cartellone, fissata per il 10 gennaio alle 20 30 con replica l’11 alle 17.30, la scelta è caduta sulla Nona Sinfonia, un capolavoro di amplissimo respiro che impegnerà entrambe le masse artistiche dell’ente, quella orchestrale e quella corale, chiamate a dare vita ad una partitura a dir poco monumentale e mirata a celebrare valori altissimi. Concertazione e direzione hanno l’impronta di un maestro del calibro di Gianluigi Gelmetti, da decenni protagonista dell’agone musicale mondiale, mentre il coro risponde alla sapiente guida di Luigi Petrozziello. Di vaglia anche il cast dei solisti vocali che annovera il soprano Valentina Varriale, il mezzosoprano catanese Josè Maria Lo Monaco, il tenore argentino Carlos Natale e il basso australiano Karl Huml.
Tutto è dunque pronto per l’omaggio al Titano di Bonn. E davvero vertice dell’intera produzione beethoveniana è la Nona sinfonia in re minore per soli, coro e orchestra, op. 125, ‘Corale’, che squaderna le porte non soltanto dell’intero Ottocento per musica, ma di una concezione altamente etica e militante della musica stessa. Inizialmente commissionata nel 1817 ma ultimata solamente nel febbraio del 1824, venne tenuta a battesimo il 7 maggio durante uno storico concerto al Teatro di Porta Carinzia di Vienna, con la direzione dell’autore, ormai completamente sordo, che solo dalle vibrazioni del piancito riuscì ad avvertire il successo trionfale dell’esecuzione. Vertice dell’intero componimento è il quarto e ultimo movimento, in cui Beethoven inserisce il celeberrimo “Inno alla gioia” di Friedrich Schiller, intonato dai solisti e dal coro, abbagliante celebrazione della fratellanza universale. Da sempre considerato come uno dei momenti più alti dell’intera storia della musica, l’Inno ha assunto un valore sinfonico confermato anche in tempi recenti: eseguito in occasione della caduta del Muro di Berlino, nel 1989, già nel 1972 è stato adottato come inno ufficiale dell’Unione Europea e del Consiglio d’Europa.
La nuova, attesa edizione catanese vede dunque il ritorno sul podio di Gianluigi Gelmetti, che dal 2017 è direttore principale ospite del Bellini. Bacchetta tra le più prestigiose del panorama internazionale, allievo di Sergiu Celibidache, Franco Ferrara e Hans Swarowsky, è stato direttore dell’Orchestra della Radio di Stoccarda, direttore musicale dell’Opera di Roma ed è decano del Rossini Opera Festival. Attivo anche come compositore e come regista, vanta una sterminata discografia che include, tra l’altro, proprio l’integrale delle sinfonie beethoveniane. Con il Coro, istruito da Luigi Petrozziello, lo affiancherà un quartetto di giovani ma valentissime voci della scena lirica internazionale: il soprano partenopeo Valentina Varriale, al suo debutto etneo, il mezzosoprano catanese Josè Maria Lo Monaco, che ritorna al Bellini dopo il successo personale in “Adelson e Salvini”; e ancora il tenore argentino Carlos Natale, applaudito nella recente “Cenerentola” rossiniana, e il basso australiano Karl Huml, apprezzato nel ruolo di Sarastro nel “Flauto magico” che Gelmetti ha diretto per l’inaugurazione del 2019.